Cuneo 15 Maggio 2016
Caro Ulisse, poiché su LA
REPUBBLICA di oggi ho visto una lettera della Signora Anna Abbà che si interroga
sulla compatibilità delle attività “pop” ormai inserite nel Salone del libro di
Torino, e la risposta del Sig. Maurizio Crosetti a cui la lettera è indirizzata e pubblicata con il titolo: “Salone pop? La cultura non sia "schizzinosa”, ho ritenuto di far conoscere al Sig. Crosetti de La Repubblica la seguente lettera, confidando che sia pubblicata.
CULTURA
e INTRATTENIMENTO AL SALONE DEL LIBRO
Gentile
Sig. Maurizio Crosetti,
Poiché
sono impegnato in una attività (la Fondazione Casa Delfino (onlus) di Cuneo)
che ha il fine di "fare cultura” sono rimasto sfavorevolmente colpito
dalla sua affermazione che “un clamoroso errore della cultura sia essere
schizzinosa anche perché, di solito, è lei
a decidere ciò che è culturale e ciò che non lo è “Premesso che io
sono sostenitore delle “certezze/relative” cioè ritengo essere necessario,
quando si deve agire, avere delle linee direttive ben certe anche se relative
ai tempi ed ai luoghi in cui ci tocca vivere. In punto di cultura condivido la tesi dell’ antropologo
Cavalli Sforza che fra i
molteplici e differenti significati della parola cultura ne indica uno che mi
sembra possa costituire una linea i demarcazione tra attività culturali ed
attività di puro intrattenimento. Dice Cavalli-Sforza (la Repubblica del 4
Marzo 2015): “Il concetto di
cultura può in qualche modo considerarsi alternativo a quello di natura, purché
adottato in senso stretto, cioè riferito a quanto vi è di innato in noi, o più
specificatamente di ereditato attraverso la biologia. In questo senso la
“cultura” diventa, per opposizione, tutto quanto è appreso durante lo
sviluppo”.
Io
quale responsabile di attività che senza nessuna schizzinosità verso le altre,
qualifico “culturali”, attenendomi
al criterio sopra indicato per cui culturale=appreso, ritengo di considerare
culturali solo le attività che fanno apprendere e quindi “crescere”
intellettualmente e moralmente l’uomo,
e non le attività che si limitino al solo suo intrattenimento.
Rispondendo
alla signora Anna Abbà (la Repubblica 15 Maggio 2016 ) veda Lei con quale dei
due criteri vadano giudicate le attività ludiche indicate dalla sig.ra Anna
nell’ambito del Salone del libro. Problema che si pone anche a Cuneo ed in
tutti i luoghi ove “si dichiara” di fare cultura. Grazie dell’attenzione
ANTONIO
SARTORIS